mercoledì 29 ottobre 2008

Fiat 1900 B Granluce



La Fiat 1900 B Granluce

La produzione Fiat degli anni '50 e fortemente influenzata dallo stile americano, l'italia intera guarda agli Stati Uniti come modello da imitare nello sviluppo e nella ricostruzione.

La Storia:

La 1900 B Granluce nasce in un periodo in cui la Fiat guarda molto all'America e decide di realizzare questa vettura che deriva dalla berlina 1900, per avere una coupè 2 porte di gran classe da contrapporre all'Alfa Romeo 1900 Sprint.

Dante Giacosa, progettista di casa Fiat decise di puntare alla realizzazione di una vettura fuoriserie che si distingueva dalle Alfa Romeo per comfort spazio e vistosità, vista la difficoltà di competere in prestazioni con i bialbero del Portello. All'Alfa si preferiva puntare sulla costruzione di vetture dal temperamento sportivo, più curate nella realizzazione di motori potenti piuttosto che di carrozzerie ben rifnite.

La 1900 B Granluce si presentava come una vettura vistosa e opulenta, sembrava una Buick americana un pò più piccola, ed era stata allestita nel reparto carrozzerie speciali della Fiat. All'apparenza sembrava una vera e propria fuoriserie americana, sia all'esterno che all'interno, il suo punto di forza era la cura nella realizzazione di tutti i particolari, e la buona dotazione di accessori di alta qualità.

La Tecnica:

La 1900 B Granluce è una berlinetta sportiva che deriva dalla 1900 berlina, la carrozzeria è coupè a 2 porte con sei posti a sedere, il motore è quello della berlina con qualche cavallo in più. La caratteristica meccanica più curiosa della Granluce è il giunto idraulico interposto tra motore e cambio, ideato per ridurre le vibrazioni che consente di partire senza usare la frizione.

In effetti si comporta come un cambio automatico, basta accelerare e la vettura si avvia, soluzione molto utile nei percorsi cittadini, si può lasciare inserita la seconda o la terza e agire soltanto su acceleratore e freno senza il rischio che si spenga il motore senza aver premuto la frizione. Quest'ultima viene utilizzata solo per cambiare marcia. L'uso del cambio e della frizione sono quindi ridotti al minimo.

Altra novità è l'antifurto di serie posto sul tunnel del cambio, con una chiave è possibile inserirlo o disinserirlo per immobilizzare la vettura.

La dotazione degli interni è di alto livello, degna di un'americana, selleria in pelle e panno bicolore, sei comodi posti a sedere, sedili anteriori reclinabili, cruscotto fornito di serie con orologio, termometro acqua e radio Autovox RA15 Supereterodina con sintonizzazione automatica delle stazioni preferite, antenna con comando a manovella, un allestimento da far invidia a qualsiasi auto della sua categoria e anche superiore.

La carrozzeria della 1900 B Granluce veniva verniciata in bicolore, rosso - nero oppure due tonalità di grigio, altri colori erano a richiesta.

Caratteristiche tecniche:

  • Motore: Cilindrata 1901 cc, rapporto di compressione 7,5:1, potenza max 80 CV SAE a 4000 Giri/Min, carburatore doppo corpo Weber 36 DIT 5
  • Trasmissione: cambio a 5 rapporti e giunto idraulico fra motore e cambio
  • Freni: a tamburo sulle 4 ruote con surpressore (funziona come un servofreno)
  • Velocità max: 145 Km/h
  • Dimensioni: lunghezza 4,33 m, larghezza 1,65 m, altezza 1,59 m
  • Consumo: elevato

L'impostazione di guida è quella tipica delle vetture americane, sterzo piuttosto pesante, prestazioni scarse e consumo elevato. Il punto di forza della vettura è il comfort offerto dalla comodità degli interni e l'ottimo servizio reso dal giunto idraulico che rende la 1900 B Granluce simile ad un'automatica.

La Fiat 1900 B Granluce viene prodotta dal 1956 e il 1958.

Costo della vettura nel 1956: 2.100.000 lire

Prezzo attuale: 13.000 euro (valutazione Ruoteclassiche a Ottobre 2008)

Interesse collezionistico: alto, soprattutto all'estero.

Reperibilità: scarsa

Curiosità:

La Fiat 1900 B Granluce è stata una vettura molto apprezzata da chi poteva permettersela infatti è stata definita come la più sofisticata ed esclusiva costruita dalla Fiat nel dopoguerra, anche Totò ne acquistò una verso la fine degli anni 50.

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